venerdì 8 marzo 2013

A PARIGI

Mi tocco le tempie per controllare il mal di testa e abbasso lo sguardo sulla mia ampia gonna di seta quando lo rialzo lo vedo. Il busto in marmo di madame Du Barry è posizionato davanti la grande porta-finestra d’entrata. Ancora una volta provo quella strana sensazione di familiarità che potrebbe essere spiegata solo con la storia che mi ha raccontato lei; la nostra vecchia conoscenza. E’ tutto così surreale, così simile ai film che amo vedere in dvd, quelli che narrano le storie di altri tempi, del settecento e dell’ottocento. Visto che nessuno sembra prestarmi attenzione mi stropiccio gli occhi ancora una volta con la speranza di risvegliarmi da un brutto sogno, ma niente! Tutto resta come prima e, mio malgrado, inizio ad abituarmi a quella confusione e al caldo insopportabile.
 

A PARIGI, ED. LULU.COM


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