Mi tocco le tempie per controllare il mal di
testa e abbasso lo sguardo sulla mia ampia gonna di seta quando lo
rialzo lo vedo. Il busto in marmo di madame Du Barry è posizionato
davanti la grande porta-finestra d’entrata. Ancora una volta provo
quella strana sensazione di familiarità che potrebbe essere spiegata
solo con la storia che mi ha raccontato lei; la nostra vecchia
conoscenza. E’ tutto così surreale, così simile ai film che amo vedere
in dvd, quelli che narrano le storie di altri tempi, del settecento e
dell’ottocento. Visto che nessuno sembra prestarmi attenzione mi
stropiccio gli occhi ancora una volta con la speranza di risvegliarmi da
un brutto sogno, ma niente! Tutto resta come prima e, mio malgrado,
inizio ad abituarmi a quella confusione e al caldo insopportabile.
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