Si
volta e la vede sventolare le due buste che aveva lasciato sul pavimento: la
sua spesa d’oro!
“Grazie.
Me ne ero dimenticato”.
Senza
attendere la sua risposta, scende a due a due gli scaloni d’acciaio dell’arena
e si dirige a grandi passi verso uno stand di oggetti per la strigliatura del
cavallo. Lei è lì, ferma con lo sguardo perso tra i nettapiedi e le spazzole e
la testa chissà dove. Ha le braccia abbandonate lungo il corpo e la borsa che
le scivola dalle spalle e un secchiello trasparente colmo di biscotti colorati.
La gente le passa intorno, costringendola a spostarsi a destra e sinistra,
rimanendo comunque posizionata davanti a quell’esposizione per la cura del cavallo.
“Belle
queste cavezze”.
Al
suono della sua voce lei aveva quasi sussultato, come se si fosse
improvvisamente risvegliata da un brutto incubo.
“Mi
hai fatto paura! Sei ancora in giro?”.
Gli
è sembrato di veder comparire un po’ di rossore sulle sue guance o forse, è
solo la sua immaginazione che corre troppo veloce.
FIENO E CAROTE, ED. REI
(immagine Deviantart)
PER COPIE. catastinisamanta@yahoo.it
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